Alla Vista paglierino, brillante e luminoso con perlage fine e persistente. Naso minerale lievemente agrumato di cedro, fragrante impatto floreale di biancospino, tiglio e mughetto, fruttato di pera, mela pinoli, note erbacee, crosta di pane e zucchero a velo. Al gusto si presenta secco, sapido e cremoso, equilibrato tra freschezza e morbidezza, di buona persistenza con ritorno minerale.
La famiglia Morelli già negli anni trenta si dedicava all’agricoltura. Allora si coltivavano ortaggi e si producevano frutta e vino. Negli anni 50, abbandonò il mondo ortofrutticolo concentrando tutte le risorse umane ed economiche esclusivamente sulla viticoltura, recuperando e coltivando vitigni autoctoni e in modo particolare il Bianchello. Vitigno antico quasi mitologico (citato da Tacito in merito alla battaglia sul fiume Metauro fra Romani e Cartaginesi nel 207 a.c. dove le armate cartaginesi furono sconfitte poiché ebbre per l’abbondante e ottimo vino bevuto), di origine quasi misteriosa (biancame? greco?), poco conosciuto perché coltivato solo in questa terra. Recenti studi sul DNA di questo vitigno hanno dimostrato che la sua origine deriva dal Trebbiano. L’attuale azienda agraria situata in collina su terreno tufaceo sabbioso è costituita da circa 22 ettari di vigneto e da 400 ulivi. Si coltivano nella zona DOC uve di Bianchello del Metauro e di Sangiovese e inoltre i vitigni Montepulciano, Cabernet, e Vernaccia Rossa in sei distinti vigneti situati nelle colline prospicienti la valle del fiume Metauro.