Dal colore giallo paglierino, con aromi di cedro e pompelmo che si intrecciano con note floreali e speziati dolci e vaniglia. In bocca ha un attacco morbido con una buona ampiezza nel mezzo bocca con note retronasali agrumate intense e di buona durata.
Dal vitigno “Incrocio Bruni 54“, creato nel 1936 dall’ampelografo marchigiano di fama internazionale prof. Bruno Bruni che lavorò per il Ministero dell’Agricoltura nel periodo 1930-1950, incrociando le varietà Sauvignon e Verdicchio. L’obiettivo del prof. Bruni era di realizzare un vitigno adatto alle condizioni pedoclimatiche delle zone collinari delle Marche: per farlo unì l’uva a bacca bianca principe della viticoltura marchigiana (verdicchio) con un vitigno internazionale dall’importante impronta gusto-olfattiva (sauvignon) che dona al vino finezza, con una particolare nota aromatica, floreale ed a volte di frutta acerba e salvia. È diffuso pressochè esclusivamente nelle Marche.
La Cantina Bruscia rappresenta l’attuale capitolo di una lunga tradizione famigliare che, iniziata in tempi lontani, dalla prima metà del XIX secolo, si tramanda la cultura e i valori dell’arte enologica. Ciascun discendente di ben quattro generazioni, a partire da Bruscia Modesto, vive, lotta e ama il proprio lavoro di viticoltore, trasudando tanta fatica ma ottenendo grandi soddisfazioni. Il patrimonio viticolo si sviluppa con il figlio Bruscia Vittorio, che si distingue già per la produzione di un ottimo vino proveniente dalle uve del Bianchello del Metauro, Sangiovese, Cabernet e Sauvignon. A Spicello, una piccola frazione del comune di San Giorgio di Pesaro, nasce il primo vigneto, piantato da Bruscia Osvaldo, il primogenito di Vittorio e Adele Filippetti. Poi continua la storia della Cantina Bruscia. Negli anni ’60 il duro lavoro e lo spiccato spirito imprenditoriale porta la famiglia Bruscia ad essere proprietaria di svariati appezzamenti di terreno, sviluppando particolarmente la viticoltura in 30 ettari di terreno.