Marika, vino ottenuto con la crioestrazione selettiva. Avvalendoci di questa tecnica, che consiste nel congelamento del grappolo prima della pressatura, riusciamo ad ottenere l’estrazione di un mosto maggiormente ricco di zuccheri. Grazie a questa tecnica di vinificazione il vino si presenterà con un bouquet più ampio e che andrà ad arricchire ulteriormente le caratteristiche organolettiche del Verdicchio. Il risultato è un vino di alta qualità in grado di evolversi nel tempo. A seguito di questa lavorazione otteniamo una bassissima resa a mosto concentrato ecco perchè ci piace definirlo Verdicchio “da mordere”.
Anche nel colore, giallo paglierino carico, ritroviamo un tratto distintivo della sua lavorazione; i profumi del Marika sono di frutti intensi; la pienezza e la morbidezza, suoi punti forti, il Marika sarà un vino che manterrà una sua precisa identità anche con il passare del tempo.
Il MARIKA prende il nome dalla primogenita, figlia di Pierluigi e Floriana, la sua etichetta è l’espressione della campagna marchigiana con le colline ricche di colori nelle colture che si alternano nel corso dell’anno e sta ad indicare la vista che si può ammirare da Montedeserto: un susseguirsi di colline fino poi a raggiungere con lo sguardo il mare. L’etichetta parte sempre da un idea di Pierluigi questa volta a realizzarla è stato il pittore siciliano Tony Fanciullo che ha firmato una a una le nostre etichette.
Piccola realtà nel cuore delle Marche a Castelplanio. Un Vitigno: il Verdicchio dei Castelli di Jesi. Un Vigneto di quarant’anni adagiato sulla collina di Monte Deserto, a 350 metri sul livello del mare. La volontà di una famiglia di portare avanti la tradizione che si lega inevitabilmente all’innovazione il tutto guidato dalla passione per il mondo del vino e ciò che lo circonda.